martedì 13 ottobre 2015

Trombosi in aereo: La sindrome da classe economica esiste oppure no?

Le vacanze di Natale sono arrivate e proprio in questo periodo in cui molte persone si preparano ad affrontare lunghi viaggi, ecco tornare un argomento di cui si è parlato molto negli ultimi anni, la «sindrome da classe economica» sulla quale le opinioni dei medici e degli scienziati si sono spesso scontrate.

Si è tentato di quantificare il rischio di trombosi e di embolia polmonare legato a un viaggio aereo, ma nonostante numerosi tentativi non si è ancora riusciti ad arrivare a un metodo che permetta di quantificare il rischio, e soprattutto come intervenire per abbassarlo.
Se fosse vero che volare in classe economica aumenta il rischio di trombosi, sarebbe indispensabile allertare chi vola su eventuali sintomi da segnalare immediatamente al personale di volo e al medico una volta arrivati a destinazione.
Se non fosse vero, non sarebbero fiorite pubblicazioni più o meno esaurienti distribuite dalle compagnie sotto forma di depliant illustrativi oppure di filmati proiettati sul circuito interno.

Per fare chiarezza su quanto obiettivamente oggi sappiamo è stato pubblicato sul Journal of General Internal Medicine un articolo che ha rivisto criticamente tutti gli articoli scientifici e gli editoriali pubblicati sull’argomento per arrivare a fare chiarezza.


E’ certo che, nonostante vari tentativi di quantificare il rischio correlato a un lungo viaggio aereo in posizione costretta con poca libertà di movimento, ancora non si è riusciti a quantificare il rischio e a suggerire misure certe per ridurlo.
I lavori esaminati vanno dal 1966 fino al dicembre 2005, in totale sono stati presi in considerazione 25 studi.

Risultato:
» Tutti coloro che viaggiano in aereo, per un volo di durata superiore alle sei ore, hanno un rischio più elevato del normale di sviluppare una trombosi delle vene degli arti inferiori;
» Hanno un rischio più elevato coloro che hanno già avuto in passato un episodio di trombosi o di embolia;
» Un viaggio aereo che duri più di sei ore comporta un rischio maggiore di un viaggio che duri meno di sei ore;
» Una trombosi venosa profonda dopo un viaggio aereo viene diagnosticata raramente (diagnosticata, non vuol dire che non se ne verifichino ma che non vengono diagnosticate): 27 casi di embolia polmonare per milione di voli, 5 casi su 10.00 di trombosi venosa profonda diagnosticata con l’ecodoppler, ma è certo che molti casi di trombosi venosa non danno sintomi e si risolvono spontaneamente.
» Le calze elastiche sono utili nel prevenire la trombosi venosa profonda, l’aspirina non lo è, e l’eparina a basso peso molecolare si è dimostrat5a efficace in uno studio


In conclusione, tutti colori che viaggiano in aereo, a prescindere dal rischio individuale per trombosi, dovrebbero evitare la disidratazione e dovrebbero muovere i muscoli delle gambe. Se il viaggio dura meno di 6 ore e il passeggero non ha nessuno dei fattori di rischio per trombosi (età superiore a 40 anni, utilizzo di ormoni femminili, obesità, assetto trombofilico, fumo, pregressa trombosi, famigliarità, gravidanza) a prescindere dalla durata del volo non è necessaria alcuna profilassi. Il viaggiatore che abbia almeno un fattore di rischio, o più di uno, dovrebbe utilizzare le calze elastiche e /o l’utilizzo di eparina nel caso il viaggio che durasse più di sei ore, o meglio ancora un rimedio naturale sicuro ed efficace come ZinopinLong-Haul, un prodotto Svizzero costituito da 3 estratti naturali standardizzati ad alto dosaggio. 

sabato 26 settembre 2015

Novità sul fronte della ricerca per i viaggiatori a lungo raggio . Sperimentato Zinopin® Long Haul

Se avete mai volato attraverso diversi fusi orari, sarete sicuramente familiari con il disturbo da jet lag. Il jet lag è un fenomeno molto comune a coloro che viaggiano, una sindrome complessa alla quale contribuiscono diverse variabili e direttamente legata allo spostamento aereo che nella maggior parte dei casi implica il superamento di molti fusi orari. Ha  la sua origine nella lentezza che l'organismo può manifestare nell'adattarsi ai nuovi ritmi di luce e buio ed a nuove abitudini nel corso della giornata. Il viaggio aereo non è un evento "naturale" e il nostro organismo non è evolutivamente "preparato" a mutamenti così rapidi.

La sindrome si manifesta attraverso: turbe del sonno, inappetenza, nausea, irregolarità dell’intestino, senso di spossatezza e depressione del tono dell’umore…


E’ recente la notizia di uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Minerva Cardioangiolica”  che rivela che il pine bark extract (Pycnogenol®) ingrediente principale contenuto nella formulazione del prodotto Zinopin® Long Haul, riduca gli effetti del jet lag addirittura del 50% ! Lo studio,  condotto presso la Università G. D’Annunzio di Pescara  è stato effetuato su un campione di 133 passegeri divisi in due gruppi di studio;  il primo, consistente in un sistema di misurazione controllata ed il secondo consistente nello scanning CT ( Computed Tomography ) del cervello.

Lo studio ha dimostrato che il pine bark extract riduce i disturbi da jet lag come:  la fatica,  il mal di testa,  insonnia,  l’edema del cervello  (gonfiore)  sia in individui sani che in pazienti ipertesi. I pazienti hanno anche segnalato una dimininuzione sensibile  dell’edema negli arti inferiori ( gonfiore alle caviglie e alle gambe),un disturbo comune associato ai voli di lungo raggio.   

Zinopin®  Long Haul – Il tuo compagno di viaggio ideale!

Zinopin®  Long Haul è stato formulato e clinicamente testato in collaborazione con  il Dr. John Scurr (www.jscurr.uk), Consulente di Chirurgia Vascolare presso l’Ospedale Lister di Londra. Il Dr. J. Scurr è da anni impegnato nella ricerca della prevenzione  della Trombosi  Venosa Profonda ed è considerato uno degli specialisti piu’ autorevoli in questo campo.  Sotto la guida del Dr. John Scurr sono stati effettuati diversi studi tra cui uno studio pilota su un gruppo di passeggeri a lungo raggio che sono stati pubblicati sulle riviste scientifiche:  Phytotherapy Research, J. H. Scurr and O. P. Gulati  18. 687-695 (2004)  e European Bulletin of Drug and Research , J.H. Scurr Volume 13 (2005).

Questi studi congiuntamente con l’ultimo appena pubblicato hanno evidenziato le attività primarie, benefiche e preventive dello Zinopin® Long Haul dovute alla particolare formulazione del prodotto, alla scelta studiata degli ingredienti ed ad i dosaggi specificatamente studiati per il beneficio del viaggiatore.

sabato 19 settembre 2015

Zinopin® Long Haul aiuta a ridurre i disagi correlati  alla diminuita efficienza venosa durante i viaggi a lungo raggio.